Inaugurata alla Civica una personale dell'artista israeliana Yael Bartana. E dal 6 dicembre in mostra al Mata "Requiem for Pompei" di Kenro Izu

Inaugurata a Palazzo Santa Margherita “Cast Off”, una mostra della fotografa israeliana Yael Bartana. L’esposizione propone cinque installazioni video e una serie fotografica dell’artista israeliana, il cui lavoro, intrecciando realtà e finzione, ruota attorno alle tematiche dell’identità, del rito, dello stato-nazione. La mostra sarà aperta fino al 13 aprile. Dal 6 dicembre, al Mata, saranno esposte 55 immagini inedite del fotografo giapponese Kenro Izu donate alla Fondazione di Modena. La mostra, Requiem per Pompei, resterà aperta fino al 13 aprile.

Yael Bartana è nata nel 1970 a Kfar Yehezkel in Israele. Oggi vive e lavora fra Berlino, Tel Aviv e Amsterdam. Ha studiato all’Academy of Arts and Design di Gerusalemme (1992-1996), alla School of Visual Arts di New York (1999) e alla Rijksakademie di Amsterdam (2000-2001).
Partendo dallo stile documentarista dei suoi primi lavori – spiega la curatrice della mostra Chiara Dall’Olio – Yael Bartana è poi passata nella seconda metà degli anni Duemila a creare azioni, rituali collettivi, storie, che pur essendo verosimili, sono in realtà finzioni filmiche, allargando al contempo lo sguardo al mondo europeo, in cui oggi vive”.

Kenro Izu (1949, Osaka) inizia a fotografare negli anni Sessanta, completando la sua formazione presso il College of Arts della Nihon University di Tokyo. Nel 1970 si trasferisce a New York nel 1970, dove tuttora vive e lavora. Nel 1979 compie il suo primo viaggio in Egitto e, impressionato dall’imponenza delle Piramidi e dal senso di trascendenza trasmesso dalle rovine, dà inizio a una delle sue serie più famose, Sacred Places, che lo porterà nei successivi decenni a fotografare i più importanti siti archeologici del mondo.
Per Daniele Pittèri, direttore di Fondazione MAV, “le tracce umane che Kenro Izu dissemina fra le rovine della Pompei spazzata via dalla violenza della natura, anche grazie allo straordinario bianco e nero delle sue immagini, così nitide e dolenti, tessono la partitura per un requiem della civiltà contemporanea, su cui incombe la possibilità della catastrofe”.

Ogni sabato alle 17.30 è prevista una visita guidata alla mostra di Yael Bartana. Le visite guidate rientrano nel costo del biglietto valido per accedere alla mostra. E’ previsto anche un ciclo di quattro lezioni, aperte al pubblico, della Scuola di alta formazione di Fondazione Modena Arti Visive che analizza lo stretto rapporto tra arte contemporanea e società. Tutti gli incontri si svolgono nella Sala Grande di FMAV – Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande 103. L’ingresso alle lezioni è libero, fino a esaurimento posti. In programma anche quattro appuntamenti per bambini e famiglie. Il primo, “La valigia delle immagini perdute”, sabato 16 novembre alle 16 a Palazzo Margherita.

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