Torna dal vivo il festival che, da martedì 7 a venerdì 10 dicembre, celebra la sua decima edizione. Primo appuntamento il 7 dicembre allo Storchi con Ryoichi Kurokawa

Paesaggi digitali iperrealistici e suggestioni antiche, tecnologie obsolete e spinte al limite delle possibilità e multistrati sonori, ambient, elettroacustica, minimalismo, ordine e caos. Torna dal vivo Node, il festival di arti digitali e musica elettronica che, da martedì 7 a venerdì 10 dicembre, celebra la sua decima edizione. Spostandosi tra il teatro Storchi, il cinema Astra e la chiesa di Gesù Redentore, il festival propone un programma costituito da una moltitudine di linguaggi, codici e forme, tra graditi ritorni di artisti storici e prime apparizioni. Il festival, realizzato da Lemniscata e fuse*, con il contributo del Comune di Modena, della Regione Emilia Romagna e di Fondazione di Modena.

Node debutta al teatro Storchi, martedì 7 dicembre con il ritorno di Ryoichi Kurokawa, che continua il suo percorso al festival presentando “subassemblies”, il suo ultimo progetto in cui immagini di edifici in rovina e spazi dismessi riconquistati dalla natura vengono renderizzati attraverso tecnologie 3d creando una realtà dinamica ibrida in costante equilibrio tra ordine e caos. Contrappunto perfetto al set di Kurokawa sarà lo scambio tra il musicista elettroacustico e teorico francese François J. Bonnet, in arte Kassel Jaeger, e il compositore, produttore e fondatore dei Sunn O))) Stephen O’Malley che evocano la calma prima della tempesta dispiegando sul pubblico, lentamente, una vasta pianura glaciale.

Sempre allo Storchi, mercoledì 8 dicembre, Quayola ritorna a Node insieme ad Andrea Santicchia aka SETA per presentare “Transient – Impermanent Paintings”, un duetto di pianoforti motorizzati e proiezioni video, che combina elementi umani e tecnologici mediante un sistema di algoritmi generativi non convenzionali. A seguire “kistvaen”, la performance di Roly Porter e MFO, che sulla base di monumenti funebri precristiani innesta una narrazione per suoni e immagini, tra field recording, strumentazioni folk, elaborazioni digitali, immagini cinematografiche e disegni di luce, nella quale entra la voce di Mary-Anne Roberts, interprete di canti rituali della tradizione funebre gallese.

Il 9 dicembre, al cinema Astra, torna Robert Henke, ingegnere del suono e musicista tedesco che presenta “CBM 8032 AV”, performance audiovisiva che spinge cinque Commodore CBM 8032 ai limiti delle proprie tecnologie tra variazioni di rumori e onde sinusoidali digitali. Si chiude il 10 dicembre nella chiesa di Gesù Redentore (in via Leonardo da Vinci) con “Dies Irae”, pièce per quartetto vocale femminile ed elettronica della compositrice svedese Maria W Horn che si apre con un coro e si conclude con un’improvvisazione per calici armonizzati, voce ed elettronica. Tutti gli appuntamenti sono su prenotazione e per alcuni è previsto anche il pagamento di un biglietto di ingresso. Prenotazioni e biglietti si possono fare online sul sito di Node

Nella foto: “Transient – Impermanent Paintings”, il duetto di pianoforti motorizzati e proiezioni video in programma l’8 dicembre al Teatro Storchi