Doppio appuntamento, sabato 23 e domenica 24 all'Auditorium Biagi, con la giornalista Lilli Gruber e la scrittrice Michela Murgia

La presentazione dell’ultimo libro di Lilli Gruber dedicato al potere delle donne e una conversazione-spettacolo con gli scrittori Michela Murgia, Annalisa De Simone e Lorenzo Pavolini. Sono gli appuntamenti clou del programma di eventi organizzato in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’iniziativa è promossa dal Comune di Modena e dal Tavolo comunale delle associazioni per le pari opportunità e la non discriminazione, in collaborazione con Fondazione di Modena ed Ert Fondazione. Il ciclo di incontri è stato aperto la settimana scorsa da un seminario di formazione  – Stop alle violenze di genere: formare per fermare –  a cura del Centro documentazione donna e della Fondazione di Modena. Ribadita dalle relatrici la necessità di cambiare la comunicazione della violenza di genere per contrastare gli stereotipi e promuovere una rappresentazione non discriminante della realtà.

Due gli incontri, a ingresso libero, in programma nel weekend di sabato 23 e domenica 24 novembre, entrambi nell’auditorium della Fondazione Biagi. Sabato 23, alle 17.30, la giornalista Lilli Gruber, intervistata dalla direttrice della Gazzetta di Modena Roberta Giani, presenta il libro “Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone”, un reportage con dati e storie che delinea una strategia per le donne e coinvolge gli uomini per un cambiamento delle regole. Domenica 24 novembre, alle 18, va in scena “Senza temere baci diseguali. Donne e uomini tra immagini, mito e poesia” con Annalisa De Simone, Michela Murgia e Lorenzo Pavolini impegnati in una conversazione a tre voci in cerca delle radici del nostro immaginario collettivo per riflettere sulle strategie per cambiare la prospettiva. Le letture sono a cura di Daniele Cavone Felicioni; l’evento si svolge nell’ambito del progetto “Mettiamoci in pari” promosso dalla Fondazione di Modena e dal Centro documentazione donna.