L’informatica innegabilmente è sempre più pervasiva e diffusa in ogni settore, così tanto che sta trasformando profondamente tutte le nostre imprese e organizzazioni, con degli impatti sulla nostra società ancora da scoprire e da valutare. La figura professionale dell’informatico e dell’ingegnere informatico sono sempre più richieste e insufficienti a rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e, anche senza entrare nello specifico di figure altamente specializzate, è fondamentale ormai per tutti saper usare il computer, smartphone e servizi informatici in modo consapevole, dove l’accento va posto proprio sull’attuale mancanza di consapevolezza .

Dalle statistiche si può notare come il mondo del genere femminile sia rimasto escluso dalla strada dell’informatica (bisogna notare come, a parità di competenze settoriali, i più esperti di tecnologie informatiche saranno sempre preferiti così come è ed è stato nella preferenza della padronanza della lingua inglese). Tutte le statistiche nazionali ed internazionali evidenziano lo stesso fenomeno: i percorsi di studio e le specializzazioni nel settore informatico sono intrapresi a larga maggioranza da uomini (si vedano le figure successive). Gli effetti negativi a questa situazione sono duplici: a livello di genere, c’è la certezza di una certa disparità nelle opportunità lavorative per le ragazze; a livello di intera società, vi è il rischio di un rallentamento dello sviluppo del settore informatico per la scarsità di risorse umane e di pluralità di approcci.

Avvicinare le ragazze all’informatica in modo divertente e stimolare la loro creatività digitale. Questo l’obiettivo di Ragazze digitali, un progetto organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio in collaborazione con l’associazione European Women Management Development e il sostegno della Fondazione di Modena.  L’attività principale è il Summer Camp dove si impara a programmare e si discute di social networks, sicurezza informatica e web publishing. Il Summer Camp, dal 2018, è sostenuto con continuità dalla Fondazione di Modena.