Mercoledì 4 maggio alle ore 18, nell'ambito del progetto "Rivoluzioni. Persone, luoghi ed eventi del '900 tra crisi e trasformazioni", è la volta del grattacielo

Come sono cambiate le città con i grattacieli? In che modo la città verticale rappresenta il vivere moderno dell’uomo? Queste e altre domande troveranno spazio nell’incontro di mercoledì 4 maggio alle ore 18 in SpazioF. L’appuntamento si inserisce in Oggetti rivoluzionari. Per una storia del Novecento, un ciclo di iniziative che utilizza la cultura materiale quale angolo visuale privilegiato per esaminare le fasi di transizione rivoluzionaria nel corso del ‘900, spesso repentine e capaci di produrre effetti dirompenti sulla sfera individuale e collettiva. Si è parlato anche dell’Automobile, della pillola contraccettiva e del World Wide Web. 

Mercoledì 4 maggio Serena Maffioletti, Professoressa di Composizione architettonica e urbana, si concentrerà sul tipo edilizio fondamentale nella city americana: il grattacielo. Responsabile scientifico dell’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, Maffioletti concentra le sue ricerche da un lato, al rapporto tra progetto architettonico, paesaggio storico e culturale e piano infrastrutturale; dall’altro lato, alla storia e alle innovazioni dell’abitare la città e il territorio e alle architetture della metropoli. 

Il ciclo di iniziative – ancora diverse quelle in programma – fa parte del progetto Rivoluzioni. Persone, luoghi ed eventi del ‘900 tra crisi e trasformazioni, ideato da Istituto Storico di Modena e Centro documentazione donna con la collaborazione scientifica della Fondazione Collegio San Carlo, e nato all’interno del Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena e sostenuto dalla Fondazione di Modena.  

L’iniziativa in SpazioF, trasmessa in streaming sul sito di Fondazione e sul canale YouTube del progetto Rivoluzioni, è anche aperta al pubblico. Si accede nel rispetto della normativa in vigore in materia di contenimento del contagio da Covid-19. Per partecipare è consigliata la prenotazione tramite l’App della Fondazione.