Con il bando di Fondazione di Modena e Comune. Gli interventi delle associazioni per economia, costruzione di un acquedotto, tutela della salute e percorsi di reinserimento

Si intitola “I tesori di ben Arous”, è proposto da Arci Modena e ha l’obiettivo di rendere più sostenibile la diffusione dei prodotti locali tunisini il primo dei cinque progetti di cooperazione internazionale presentati da associazioni e organizzazioni no profit del territorio modenese, ammessi al finanziamento nell’ambito dell’edizione 2022 del bando per interventi nei Paesi in via di sviluppo promosso dal Comune e dalla Fondazione di Modena.

Contributi sono stati assegnati anche all’associazione Ho avuto sete che realizzerà cinque punti d’acqua per un acquedotto a West Pokot in Kenya; alla Fondazione La locomotiva per “Crecer Juntos”, percorsi di reinserimento di minori autori di reato nella zona di Itaugua in Paraguay; a Overseas per il progetto “Artihub plus” che favorisce l’internazionalizzazione dell’artigianato tunisino; all’associazione Alfeo Corassori-La vita per te per il progetto sanitario “Mitsangana – Io sto in piedi” che ha l’obiettivo di sviluppare la chirurgia ortopedica pediatrica a Fianarantsoa e al preventorio di Mahasoa in Madagascar.

Il bando, aperto a dicembre 2022 e chiuso a metà marzo, metteva a disposizione un fondo di 100 mila euro complessivi per progetti in linea con uno o più degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu e con la Strategia italiana per l’Educazione alla cittadinanza globale. In particolare, i progetti dovevano riguardare gli ambiti dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente, della sanità e della salute pubblica, dell’educazione e formazione, dei diritti umani e dello sviluppo economico locale.

La graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento è reperibile QUI. I progetti saranno avviati a partire da luglio 2023, dovranno concludersi al massimo in 24 mesi e saranno realizzati coinvolgendo almeno un partner rappresentativo della comunità locale del Paese di intervento.

Per essere ammessi al bando, i progetti dovevano essere presentati da un partenariato costituito da almeno tre soggetti con una consolidata progettualità di cooperazione internazionale che potevano richiedere un contributo da un minimo di 10 mila a un massimo di 25 mila euro, con un cofinanziamento minimo complessivo del 30 per cento del costo totale del progetto a carico dei soggetti proponenti.

La selezione è stata effettuata in due fasi: nella prima, si è tenuto conto dell’esperienza già maturata dall’associazione proponente in programmi di cooperazione internazionale, del suo radicamento nel territorio. Sono stati verificati, inoltre, che la cooperazione internazionale fosse la mission prevalente, i partenariati, il grado di coerenza del progetto con gli obiettivi del bando e il grado di innovazione progettuale (anche rispetto a iniziative già sostenute in precedenti edizioni).

Nella seconda, sono stati valutati i contenuti del progetto rispetto anche al coinvolgimento e al rafforzamento delle capacità operative delle controparti locali, alla qualità degli obiettivi, alla definizione e alla concretezza dei risultati quantitativi e qualitativi attesi, alla sostenibilità nel medio e lungo termine e all’adeguatezza del budget. Sono stati considerati, inoltre, il cofinanziamento da parte di altri finanziatori, la documentazione di accompagnamento presentata e le rendicontazioni di progetti precedenti. Criteri di premialità sono stati la realizzazione di progetti nei Paesi da cui provengono i maggiori flussi migratori verso il territorio modenese, di progetti che coinvolgono le associazioni degli immigrati presenti sul territorio modenese, i progetti presentati da soggetti che abbiano sottoscritto uno specifico accordo per realizzarli.