La nuova piattaforma, ancora in fase di collaudo, è stata presentata sabato 7 dicembre, nel corso di un incontro ad Ago Modena Fabbriche Culturali

Un formidabile strumento a disposizione di studenti e ricercatori, una nuova opportunità di conoscenza per gli appassionati di filosofia, storia, musica e geografia. E’ la Digital Library della Biblioteca Estense, una piattaforma digitale che presto renderà fruibili online oltre 700 mila pagine digitalizzate.

La nuova piattaforma, nelle ultime fasi del collaudo, è stata presentata sabato 7 dicembre in un incontro pubblico ad Ago Modena Fabbriche Culturali, da Paolo Cavicchioli, Presidente della Fondazione di Modena che ha finanziato il progetto Estense Digital Library e Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi, con contributi di Giulio Blasi, amministratore delegato di MLOL, la prima rete italiana di biblioteche digitali; Giorgio Spinosa di Hyperborea e Andrea Zanni di MLOL, coordinatori del progetto; Luca Panini, amministratore delegato della Franco Cosimo Panini Editore. Ha partecipato all’incontro Jeffrey Schnapp dell’Università di Harvard, uno dei pionieri dell’umanesimo digitale (digital humanities), un ambito della ricerca scientifica che sperimenta le infinite possibilità di interazione tra nuove tecnologie e discipline umanistiche. L’incontro pubblico è stato preceduto da un workshop per addetti ai lavori, introdotto da Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

In questi primi otto mesi di lavoro alla Biblioteca Estense è stata recuperato l’Archivio di Ludovico Antonio Muratori, già oggetto di intervento, e realizzata ex novo la digitalizzazione delle raccolte musicali e delle mappe geografiche degli Estensi. Lo studio e la catalogazione di parte del materiale digitalizzato sono stati svolti da tre assegnisti del Dipartimento di studi linguistici e culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia. A breve la piattaforma sarà resa disponibile e progressivamente arricchita di altre opere pubblicate on line nella loro interezza, pagina per pagina. Le immagini saranno confrontabili con le opere di altre collezioni internazionali già digitalizzate e disponibili on line.

Il Protocollo IIIF

Tutto questo è reso possibile dall’adozione del protocollo IIIF che si sta affermando a livello internazionale come standard de facto e che mette a disposizione uno specifico visualizzatore grazie al quale un’immagine ad altissima definizione diventa comparabile con altre, editabile con strumenti di photoediting e annotabile liberamente.

E’ la prima volta che una grande biblioteca italiana rende disponibile il proprio patrimonio digitalizzato utilizzando il protocollo IIIF, così come avviene nelle principali biblioteche del mondo, dalla Oxford Bodleian Library alla Bibliothèque Nationale de France. La piattaforma di Estense Digital Library è dotata inoltre di funzioni per l’annotazione collaborativa e potrà essere utilizzata per progetti di crowdsourcing: studiosi da ogni parte del mondo potranno collaborare agevolmente, abilitando al contempo il contributo di studenti e appassionati, che verrà poi filtrato e controllato dal personale incaricato dalle Gallerie Estensi. Il crowdsourcing è pratica consolidata e adottata dalle principali istituzioni del mondo, come la New York Public Library, o in progetti di citizen science come Zooniverse.

La Biblioteca Estense

Biblioteca dinastica, raccoglie la collezione libraria degli Estensi, le cui prime tracce risalgono al XIV secolo. Su impulso del marchese Niccolò III assunse la fisionomia di un’importante biblioteca umanistica, ricca di opere di contenuto letterario, storico e artistico, e la sua dotazione crebbe notevolmente nel periodo umanistico e rinascimentale con manoscritti di pregio e fondamentali edizioni a stampa, grazie alla raffinata e attenta vocazione al collezionismo dei duchi d’Este. Di eccezionale valore le antiche carte geografiche tra cui la celebre Carta del Cantino che riporta le conoscenze dell’Impero portoghese all’inizio del XVI secolo. Nel 1598, la Biblioteca seguì la dinastia nel trasferimento della capitale da Ferrara a Modena. Nei secoli successivi, la Biblioteca Estense continuò ad arricchirsi di opere a carattere locale e internazionale, di fondi derivanti da soppressione di ordini religiosi e da lasciti e acquisizioni dovute anche all’attività illuminata di celebri bibliotecari come Ludovico Antonio Muratori e Girolamo Tiraboschi. Dopo l’Unità d’Italia, la Biblioteca Estense si fuse con la Biblioteca Universitaria, che portava in dote un’importante raccolta di testi filosofici, giuridici e scientifici: nacque così la Biblioteca Estense Universitaria, oggi moderno istituto di interesse nazionale.