Aperte al pubblico fino al 10 gennaio 2021 le nuove mostre allestite nella sede espositiva di Palazzo Santa Margherita

Sono aperte al pubblico le nuove mostre di Fondazione Modena Arti Visive: due personali, dedicate rispettivamente al fotografo Mario Cresci e all’artista Quayola, e un’esposizione sui personaggi dei manga giapponesi, tutte allestite all’interno della sede espositiva di Palazzo Santa Margherita.

Ultima perfezione, prima personale dell’artista Quayola in un’istituzione italiana, a cura di Daniele De Luigi, ruota attorno all’idea di perfezione e al suo significato nella storia dell’arte occidentale. Quayola si confronta con la tradizione artistica e la ripensa attraverso le più avanzate tecnologie contemporanee, ripercorrendo capolavori classici, moderni e barocchi e applicandovi algoritmi che vanno alla ricerca dei canoni considerati universali di armonia e bellezza. Le regole codificate dalla storiografia e dalla critica vengono renderizzate in set di informazioni, che assumono una valenza inedita e originano nuovi codici estetici.

La luce, la traccia, la forma, personale di Mario Cresci (Chiavari, 1942) a cura di Chiara Dall’Olio, presenta opere realizzate con linguaggi differenti e tecniche sperimentali, che da sempre connotano la sua cifra stilistica. Fondazione Modena Arti Visive ha inoltre invitato l’artista a creare un dialogo con la mostra L’impronta del reale. W. H. Fox Talbot alle origini della fotografia che contemporaneamente le Gallerie Estensi, in collaborazione con FMAV, dedicano al noto fotografo inglese. Cresci si è ispirato alle origini della fotografia come traccia creata dalla luce e ha selezionato opere che evidenziano il suo interesse per l’incisione e più in generale per il “segno” che fin dal primo momento è stato, in senso più ampio, un tema costante della sua ricerca artistica.

Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni, a cura di Francesca Fontana ed Enrico Valbonesi, è realizzata a partire dai materiali conservati all’interno della Collezione Museo della Figurina, donata nel 1992 da Giuseppe Panini al Comune di Modena e oggi gestita da Fondazione Modena Arti Visive.  Il percorso espositivo illustra la nascita e le modalità di diffusione tipiche di manga e anime, insegna a decodificarne il linguaggio peculiare e i segni grafici, spiega i generi principali in cui vengono suddivisi i manga, da quelli per l’infanzia – i cosiddetti kodomo – agli spokon a tema sportivo, passando attraverso i cartoni animati del World Masterpiece Theater tratti da opere letterarie occidentali. Alcune sezioni sono dedicate al genere femminile shōjo, di cui fanno parte le celeberrime maghette e le storie sentimentali, e shōnen, storie avventurose per il pubblico maschile, con un focus sui mitici robot come Mazinga e Danguard.

La tre mostre saranno aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2021.

Info e biglietteria

 

Nella foto: un particolare da un’opera di Quayola