Roots e la sartoria sociale della Caritas, due progetti sostenuti dalla Fondazione presentati a Modena durante la manifestazione. In SpazioF, fino al 28 ottobre, la mostra navigante dell’artista Gianluca Costantini

La storia del piccolo Abdou, un neonato che i soccorritori della Ocean Viking hanno trovato a bordo di un gommone durante una delle ultime missioni. Prende spunto da qui la riflessione artistica di Gianluca Costantini che, attraverso le sue opere, abita gli spazi a pianterreno di Fondazione di Modena fino al 28 ottobre nell’ambito del Festival della Migrazione. Per tutta la durata della rassegna, durante gli orari di apertura di SpazioF (Via Emilia Centro 283/C), è infatti possibile visitare la mostra navigante “La vita possibile” di Costantini, attivista che da anni combatte le sue battaglie attraverso il disegno.

Liberi di partire, liberi di restare” è invece il titolo dell’edizione 2023 del festival che vuole rappresentare le diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva della migrazione, andando oltre i luoghi comuni e la retorica che troppo spesso riduce i migranti e il fenomeno stesso a categorie semplicistiche. Promossa da Fondazione Migrantes, Porta aperta, UNIMORE e CRID, il Festival della Migrazione animerà fino al 28 ottobre con un ricco programma di iniziative le sedi di Modena, Carpi e della provincia, anche a Bologna, Ferrara, Fidenza e Rovigo.

Fondazione di Modena è tra le realtà sostenitrici della manifestazione e quest’anno sono due in particolare i beneficiari dell’ente di Palazzo Montecuccoli che portano anche nell’ambito del festival le proprie buone pratiche, condividendo il proprio progetto con la comunità e propagandone valori e obiettivi. Avrà luogo venerdì 27 ottobre, a Modena, presso la parrocchia di San Pio X alle ore 20, l’apericena con la presentazione del progetto sociale Roots; un ristorante di impresa sociale e un programma di formazione professionale sviluppato da AIW, the Association for the Integration of Women, che mostra la diversità culturale delle donne migranti della città mentre le forma per buoni lavori nel settore dell’ospitalità e condivide la loro cucina culturale e la loro esperienza con la comunità locale. L’inclusione lavorativa è tema trasversale nell’ambito di molte attività della Fondazione di Modena che risponde anche alle sfide Welfare inclusivo e Lavoro dignitoso, a favore dell’inclusione e dell’autonomia dei soggetti fragili e delle persone straniere, dell’invecchiamento attivo e della disabilità. Valori che si esprimono anche attraverso l’operato della sartoria sociale della Caritas diocesana che, sempre nell’ambito del Festival della Migrazione, presenterà il progetto alle 17 di giovedì 26 ottobre a Modena, a Palazzo Europa. La sartoria sociale “Intrecci di fili” è uno dei progetti di Caritas, strumento della Diocesi di Modena-Nonantola istituito dal Vescovo che promuove e coordina le iniziative caritative e assistenziali.

Il programma completo del Festival è consultabile sul sito ufficiale della rassegna.

L’iniziativa è promossa da Fondazione Migrantes, da Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Acri, comuni di Modena, Carpi, Spilamberto, Fiorano, Formigine, Maranello e Soliera, inoltre del patrocinio di Università di Ferrara, Università di Camerino, Università di Perugia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università per gli Stranieri di Siena, gode inoltre del sostegno di Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Csv Terre Estensi e di Fondazione Collegio San Carlo e del contributo di Bper Banca e Menù.