Ologramma nasce all’interno del Centro Europeo di Musicoterapia (CEMU) e dell’Istituto Meme, come gruppo corale e strumentale aperto a persone con e senza disabilità. La musica è il linguaggio che tiene insieme il gruppo: voce, percussioni, chitarra, pianoforte e supporti digitali diventano strumenti per condividere competenze, ascolto reciproco e presenza. Nel corso degli anni, Ologramma ha coinvolto soprattutto ragazzi e giovani adulti con diverse abilità, alternando prove, esibizioni e laboratori aperti alla comunità. Accanto al lavoro musicale, il gruppo ha sperimentato forme espressive affini come danza e narrazione, portando in scena eventi che hanno dato visibilità a un modello di inclusione concreto e riconoscibile.

La composizione mista del gruppo – circa il 70% di persone con disabilità e il restante 30% musicisti, musicoterapeuti e operatori – è parte essenziale del progetto. Il lavoro fianco a fianco permette di valorizzare le risorse personali e relazionali di ciascuno, creando un ambiente di apprendimento condiviso in cui abilità diverse convivono senza gerarchie. Ologramma nasce per offrire opportunità espressive continuative, non legate a progetti brevi, capaci di sostenere nel tempo la crescita musicale, cognitiva e affettiva dei partecipanti. La stabilità del gruppo ha permesso negli anni di costruire un contesto non medicalizzato, aperto, in cui la pratica artistica diventa un luogo di autonomia, appartenenza e incontro.

Da questa esperienza si sviluppa il Polo Espressivo Inclusivo (PEI), che amplia il progetto originario integrando altre forme artistiche e creando un luogo dedicato alle prove, ai laboratori e alle attività continuative. Il PEI ha sede negli spazi ristrutturati del distretto artistico di via Nicolò dell’Abate 66, che ospitano oggi le attività musicali ed espressive di Ologramma.

Accanto alle pratiche artistiche si colloca la realizzazione del docufilm “Ologramma. Musica per l’inclusione”, diretto da Francesco Zarzana. Il film racconta la storia del gruppo e l’evoluzione del progetto nel territorio modenese, offrendo uno sguardo ravvicinato sulle prove, sulle relazioni e sulle trasformazioni che hanno costruito questa esperienza nel tempo. Attraverso testimonianze e materiali raccolti durante gli anni di attività, il docufilm restituisce il valore culturale e sociale del progetto e contribuisce a diffonderne l’impatto nella comunità e oltre.