I rispettivi Consigli di Indirizzo hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione della Fondazione Estense, segnando un passaggio decisivo nel percorso di avvicinamento tra i due enti, avviato a fine 2024
Prima la Lettera d’Intenti, poi l’adozione dell’Accordo Quadro, oggi il sì dell’organo di indirizzo della Fondazione di Modena. È luce verde per il passaggio definitivo, che si chiuderà solo a fine estate con l’approvazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, verso la fusione per incorporazione della Fondazione Estense nella Fondazione di Modena.
All’origine dell’operazione Fondazione Estense, consapevole della grave situazione economico-patrimoniale derivante dalla liquidazione della propria banca conferitaria, la Cassa di Risparmio di Ferrara, aveva avviato diversi contatti con i vertici di alcune fondazioni bancarie, adoperando il massimo impegno nella ricerca di un partner a fini aggregativi, con l’obiettivo di individuare tra le fondazioni maggiormente patrimonializzate quella che potesse incorporare la Fondazione stessa.
Nell’ambito di tali contatti, Fondazione di Modena aveva manifestato dal canto proprio disponibilità ad avviare un’interlocuzione per dare corpo agli auspici della Fondazione Estense, in coerenza con l’avvio del sostegno finanziario di ACRI, di cui si era fatta promotrice in sede associativa, e la promozione di un intervento legislativo che introducesse benefici fiscali tanto per le operazioni di concentrazione quanto per i processi di patrimonializzazione delle fondazioni più fragili, in un quadro di solidarietà tra territori.
È su questa logica di solidarietà, oltre che sull’obiettivo di individuare una risposta strutturale alla crisi, che si fonda l’operazione di fusione in atto, che consente alla comunità ferrarese di dar vita a un proprio autonomo soggetto filantropico – la Fondazione della Comunità di Ferrara e Provincia ETS – che contribuirà allo sviluppo socioeconomico e al soddisfacimento dei bisogni sociali e culturali della città di Ferrara e della sua provincia.
La Fondazione di Comunità, nata dalla fusione di quattro enti collaterali della Fondazione Estense (Fondazione Magnoni Trotti, Fondazione Giuseppe Pianori, Fondazione Lascito Niccolini e Fondazione Conte Olao Gulinelli), è infatti individuata quale ente filantropico destinatario delle erogazioni destinate al territorio locale. Con essa, Fondazione di Modena stipulerà un Accordo di Erogazione a carattere permanente che prevede uno stabile sostegno finanziario, per un importo commisurato alla redditività del patrimonio fruttifero incorporato, da Fondazione di Modena. Nell’Accordo saranno, inoltre, previste peculiari condizioni operative, come pubblicità delle procedure attraverso le quali i terzi possono presentare richieste di sostegno finanziario nonché degli esiti del processo di selezione delle iniziative proposte, modalità di rendicontazione del contributo ricevuto, gratuità delle cariche.
La Fondazione di Comunità potrà successivamente attivarsi per raccogliere ulteriori risorse presso la comunità e le istituzioni ferraresi, con l’obiettivo di ampliare progressivamente il livello degli interventi, secondo una programmazione autonoma e condivisa.
Ferme restando le prospettive di erogazione sul proprio territorio di riferimento, che non verranno intaccate in alcun modo, e in forza del beneficio fiscale previsto, Fondazione di Modena assume, nell’ambito della propria programmazione istituzionale, un impegno erogativo triennale di 14,0 milioni di euro (2025–2027) a beneficio del territorio ferrarese. Questo sarà attuato mediante contributi annuali in denaro a favore della Fondazione della Comunità di Ferrara e Provincia. Nel dettaglio: per il 2025 l’erogazione sarà pari a 7,2 milioni, per il 2026 da 4,1 milioni e 2,7 milioni per il 2027. Successivamente, a partire dal 2028, Fondazione di Modena sosterrà l’attività della Fondazione di Comunità con erogazioni annuali commisurate alla redditività del patrimonio incorporato, come stabilito dal Protocollo d’intesa sottoscritto tra i tre enti coinvolti.
Tali erogazioni, condotte nell’ambito di operazioni di fusione tra fondazioni di origine bancaria in cui l’ente incorporato è in grave difficoltà, comportano, secondo norma, un credito d’imposta del 75% sulle erogazioni in denaro a favore del territorio della fondazione incorporata fino al 2027, a cui si aggiunge una contribuzione volontaria ACRI del 25%, che consente quindi la copertura integrale delle erogazioni nel triennio.
Il patrimonio artistico della Fondazione Estense sarà devoluto – previa autorizzazione delle autorità competenti – a istituzioni pubbliche ferraresi, tramite donazione, per garantirne la tutela e la permanenza nel contesto locale.
Con l’incorporazione è prevista la modifica dell’art. 1 dello Statuto della Fondazione di Modena, che sarà sottoposta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e che riporterà il seguente passaggio: “La Fondazione ha incorporato nell’anno 2025, attraverso un’operazione di fusione, la Fondazione Estense, che rappresentava la continuazione ideale della Cassa di Risparmio di Ferrara, dopo lo scorporo dell’attività creditizia.”
L’efficacia dell’operazione di fusione è subordinata al rilascio dell’autorizzazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, come previsto dalla normativa vigente per le fondazioni di origine bancaria, atteso alla fine dell’estate.