Aperte le iscrizioni per “C’è una volta, a Palazzo Ducale”, il percorso didattico promosso da Fondazione di Modena in collaborazione con FEM-Future Education Modena. La proposta è consultabile su MEMO – Multicentro Educativo del Comune di Modena
Torna anche quest’anno C’è una volta, a Palazzo Ducale, il percorso didattico promosso da Fondazione di Modena in collaborazione con FEM – Future Education Modena, dedicato alle scuole secondarie di primo esecondo grado. Sono già quattro le classi prenotate e le iscrizioni restano aperte tramite MEMO – Multicentro Educativo del Comune di Modena.
Il progetto nasce in continuità con il lavoro di valorizzazione del Salone d’Onore di Palazzo Ducale, restaurato grazie all’intervento di consolidamento pittorico della volta affrescata e al nuovo impianto di illuminazione, entrambi cantieri sostenuti dalla Fondazione di Modena.
Protagonista dell’incontro dedicato alle scuole è l’architetto Giovanni Daniele Malaguti, responsabile della direzione lavori e del coordinamento della sicurezza, che offre agli studenti l’occasione di esplorare il cantieresettecentesco e conoscere quello contemporaneo, mettendo in dialogo competenze storiche, artistiche e tecniche. Un momento di conoscenza, ma anche di orientamento alle professioni legate al patrimonio culturale: dal restauro all’architettura, fino alla direzione dei lavori.
I laboratori a cura di FEM completano l’esperienza con attività che sviluppano capacità di ricerca, sintesi eintelligenza spaziale, utilizzando linguaggi espressivi transmediali e strumenti digitali di progettazione virtuale.
La proposta didattica, consultabile nei dettagli sulla piattaforma MEMO, prevede un approfondimento dellediscipline umanistiche, scientifiche e tecniche che concorrono alla realizzazione e alla tutela di un bene culturale.
Dopo un primo momento introduttivo presso SpazioF di Fondazione di Modena, gli studenti entreranno nel merito degli aspetti storico-artistici dell’opera settecentesca all’interno del Salone d’Onore di Palazzo Ducale, dovepotranno osservare dal vivo i dettagli dell’affresco e i risultati del restauro.