L’AOU di Modena, con l’Ospedale Civile di Baggiovara ha dato avvio al percorso per diventare il primo ospedale Amico delle Persone con Demenza in Italia, col sostegno di Fondazione di Modena
L’AOU di Modena, con l’Ospedale Civile di Baggiovara ha dato avvio al percorso per diventare il primo ospedale Amico delle Persone con Demenza (Dementia Friendly Hospital DFH) in Italia. Il progetto si basa sul supporto delle Associazioni di Volontariato e sul sostegno ricevuto dalla Fondazione di Modena per una serie di azioni, tra cui quella, già avviata, dell’assunzione di due terapisti della riabilitazione psichiatrica che assisteranno i sanitari in tutto l’ospedale nella gestione di pazienti con demenza.
Fondazione di Modena ha sostenuto il progetto con 51.200 euro, 32.000 dei quali copriranno l’assunzione per un anno di due Terapisti della riabilitazione psichiatrica, 16.900 per interventi ambientali, tra cui un potenziamento della Snoezelen Room, la stanza multisensoriale già presente in Geriatria, e i restanti 2.300 per iniziative rivolte alla cittadinanza, al fine di diffondere la conoscenza dell’ Ospedale Amico delle Persone con demenza, e a supportare i caregiver dei pazienti con demenza ricoverati al fine di renderli più consapevoli e partecipi dei percorsi ospedalieri. L’Azienda ha investito 30.000 euro che copriranno l’attività aggiuntiva del personale.
Il team principale del Progetto, che durerà 18 mesi, sarà formato dalla dott.ssa Francesca Neviani, dal prof. Marco Bertolotti e dalla dott.ssa Caterina Rontauroli, afferenti alla SC di Geriatria dell’AOU di Modena (Ospedale Civile di Baggiovara), promotori attivi delle iniziative legate alla creazione di un “Ospedale amico della Demenza”. Tali iniziative sono portate avanti in stretta collaborazione con il Centro di Neurologia Cognitiva di AOU nelle persone di Prof.ssa Giovanna Zamboni, Dott.ssa Annalisa Chiari e Dott. Simone Salemme afferenti alla SC di Neurologia dell’AOU Modena (di cui è direttrice la Prof.ssa Jessica Mandrioli) e al Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di UNIMORE. Fondamentale e imprescindibile, infine, il supporto delle Associazioni. Per questo motivo alla Conferenza Stampa erano presenti Ennio Concari, dell’Associazione GP Vecchi, Mario Possenti, Segretario Generale della Federazione Alzheimer Italia, Federazione Alzheimer, Federico Fabbrocino, Associazione Volontari Ospedalieri. Proprio Federazione Alzheimer Italia ha consegnato oggi ai vertici dell’AOU di Modena la certificazione di Ospedale Amico della Demenza.
In Italia si stima che vi siano almeno un milione di persone con demenza, con un costo per la collettività di circa 70.000 euro all’anno a persona. Non si tratta quindi una malattia rara e la sua incidenza aumenta con l’età. Nella Provincia di Modena sono circa 12.820 le Persone con Demenza, circa il 2% della popolazione al (31/12/2024). Nella Provincia di Modena questi pazienti vengono seguiti grazie alla collaborazione tra le strutture territoriali (La Geriatria Territoriale dell’Azienda USL di Modena in collaborazione con i Medici di Medicina Generale) e l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena che assicura la gestione ospedaliera di terzo livello nei casi che lo necessitano. Per una persona con demenza, il ricovero in ospedale per qualsiasi motivo di salute può risultare particolarmente difficile. L’ambiente sconosciuto, l’assenza di riferimenti familiari e la presenza di sintomi correlati al motivo del ricovero possono infatti generare agitazione e paura e peggiorare il disorientamento. Inoltre, sia le persone con demenza ma anche persone anziane o fragili senza demenza sono a maggior rischio di sviluppare delirium, una condizione temporanea di confusione mentale acuta. La Geriatria di AOU effettua circa 1.000 consulenze all’anno per persone con demenza ricoverate in altre Unità Operative che hanno sviluppato gravi disturbi comportamentali, come allontanamenti, deliri, allucinazioni e aggressività, o delirium. L’utilizzo di un approccio multidisciplinare e multiprofessionale “Centrato sulla Persona” che preveda anche l’uso di interventi non farmacologici, già in uso in Geriatria, potrà essere ora proposto anche a persone ricovrate in altre unità operative.
“Ci sono esperienze nelle quali una comunità rivela il proprio grado più profondo di civiltà – ha affermato la dottoressa Silvana Borsari, Consigliera di Amministrazione della Fondazione di Modena – Dove il rispetto della fragilità, l’attenzione alle persone più esposte, la capacità di offrire vicinanza e dignità diventano l’unità di misura della nostra salute collettiva. Abbiamo scelto di sostenere questo progetto perché crediamo che significhi migliorare un servizio e trasformarlo in qualcosa a più alto grado di sensibilità. È un investimento che parla di cura, non solo sanitaria, ma sociale e relazionale.”
L’obiettivo del progetto, che durerà 18 mesi, è rendere l’Ospedale Civile di Baggiovara più attento alle esigenze delle persone con demenza con particolare riferimento all’accesso in ospedale, alla permanenza nei reparti e alla dimissione. Nello specifico gli interventi mirano a migliorare la sicurezza delle persone con demenza utilizzando dispositivi e accorgimenti che prevengano l’allontanamento dei pazienti nelle SC di Geriatria, Neurochirurgia e Neurologia, modificare gli ambienti per favorire l’orientamento e stimolare le Persone con Demenza attraverso l’attività di un terapista della riabilitazione psichiatrica, il supporto dei volontari e il potenziamento di spazi multisensoriali, per ridurre i disturbi del comportamento favorendone il benessere e serenità nelle SC di Medicina Metabolica, Lungodegenza, Pronto Soccorso (PS), Neurologia e Neurochirurgia. Fornire informazioni e aiuto ai caregiver dei pazienti ricoverati presso le SC di Medicina Metabolica, Lungodegenza, PS, Neurologia e Neurochirurgia, formando volontari, sensibilizzare la cittadinanza al tema delle cure ospedaliere nei più fragili, in collaborazione con l’AUSL di Modena, favorendo la consapevolezza che la sanità pubblica appartiene a tutti e può migliorare se la collettività collabora a renderla più inclusiva. L’attività comporterà anche la formazione di 15 volontari, per fornire supporto ed informazioni relative alla malattia e al controllo dei disturbi del comportamento ad almeno un caregiver per paziente, l’organizzazione di almeno 2 giornate informative per la cittadinanza, prevedendo di raggiungere complessivamente almeno 300 persone, la realizzazione di una pagina web sul sito aziendale, e materiale informativo sulla demenza da esporre nei reparti e distribuire.
L’azione di questi mesi potenzierà e darà continuità al lavoro fatto sui territori della provincia di Modena, che hanno visto nascere le prime DFC Comunità amiche della demenza già dal 2019 e ad oggi conta 10 Comunità Amiche della Demenza tra cui Modena città. La sensibilizzazione anche in ambito ospedaliero genererà una formazione a cascata continua che promuoverà il riverberare dei concetti proposti e la promozione del processo di umanizzazione delle cure negli ambienti ospedalieri, rendendoli più attenti e sensibili al tema della fragilità e della demenza, con modifiche che rimarranno a disposizione dell’utenza e del personale sanitario anche dopo il completamento del progetto; la realizzazione del progetto porterà l’Ospedale Civile di Baggiovara ad essere il primo “Ospedale amico delle Persone con demenza” in Italia.