In occasione del Festivalfilosofia una serie di proiezioni luminose sulla facciata ispirate ai decori barocchi

Domenica 2 settembre, con una solenne celebrazione liturgica presieduta dal vescovo Erio Castellucci, è stata riaperta la chiesa di Sant’Agostino di Modena, dopo i lavori di restauro e miglioramento sismico realizzati in seguito al terremoto del 2012.

Gli interventi sulla chiesa, di proprietà comunale, erano iniziati a luglio del 2017 ed hanno avuto un valore complessivo di circa un milione di euro, di cui 500 mila euro della Regione Emilia-Romagna e 460 mila euro della Fondazione Cassa di risparmio di Modena.

Nel mese di settembre la chiesa sarà aperta soltanto al sabato e alla domenica, tra le 9 e le 18, con possibilità di visite guidate, per consentire ai tecnici di inserire una struttura interna di sostegno che renderà ancora più sicura la sede. Poi, da fine mese, sarà aperta ogni giorno. In occasione del Festivalfilosofia, venerdì 14 e sabato 15 settembre, dalle ore 21.30 alle 23, la facciata sarà illuminata da proiezioni che riproducono l’antico apparato decorativo barocco, nell’ambito del progetto Sogno o Son Deste. La chiesa di Sant’Agostino, infatti, era stata eletta a Pantheon Atestinum, ovvero a tempio destinato a preservare la memoria della nobiltà del casato e a sede ufficiale delle esequie ducali, e, in quanto tale, era il fulcro delle sfarzose cerimonie funerarie estensi nel Seicento. In occasione dei funerali del duca Francesco I d’Este, in particolare, la chiesa divenne palcoscenico di un «funeral teatro» e vennero progettati decori provvisori per la facciata e per la navata, che terminava in un monumentale catafalco che ospitava la salma del duca. Grazie alle illustrazioni di questi decori, realizzate da un nutrito gruppo di incisori, tra cui il bolognese Lorenzo Tinti, il francese Bartolomeo Fenis e il parmigiano Domenico Fontana, sarà possibile ricostruire visivamente il sontuoso decoro progettato in quell’occasione e fare così rinascere il principio immanente della festa barocca, ovvero la meraviglia. Stregando gli occhi del popolo, dei feudatari e degli ambasciatori il lutto era occasione trionfale per la celebrazione della continuità storica del potere, non diversamente dalla successiva decorazione stabile della chiesa.

Alla realizzazione del Pantheon degli Estensi (1662-1663) in Sant’Agostino e alla cultura barocca sarà inoltre dedicato il convegno internazionale “L’Occidente degli Eroi” che si svolge giovedì 25 e venerdì 26 ottobre all’Accademia nazionale di Scienze Lettere e Arti, che ne è promotrice insieme ai Musei Civici, su proposta di Sonia Cavicchioli, docente all’Università di Bologna.