Biblioteca digitale

La Cronaca di Tommasino de’ Bianchi

Un importante monumento di storia modenese dal 1506 al 1554. Un diario che dura quasi cinquant’anni, ricco di vicende politiche, sociali ed economiche di un tempo ormai lontano.

I diari del Lancellotti rivelano la personalità dell’autore, vero uomo del suo tempo: severo, moralista e talvolta misogino, animato da una religiosità incline alla superstizione, molto attento alla propria posizione sociale ed economica. Personaggio di notevole rilievo, giudice delle vettovaglie, tesoriere della comunità di Modena e cassiere del Monte di Pietà, Tommasino restituisce una finestra sulla società e sulla politica locale ed internazionale. Il suo ruolo di nobile e magistrato non entra in contraddizione con quello di cittadino del suo tempo, che racconta anche dicerie di strada, previsioni di astrologi, aneddoti curiosi talvolta personali, ben consapevole di rivolgersi ad un pubblico di concittadini.

Intromissioni dialettali ed espressioni pittoresche colorano l’italiano cinquecentesco, rendendo la cronaca curiosa anche per lettori non specialisti, interessati a conoscere la Modena antica raccontata da un uomo del tempo.

Il manoscritto, conservato oggi presso la Biblioteca Estense di Modena e già oggetto nell’Ottocento di un’edizione fortemente manipolata, a partire dal 2015 viene finalmente pubblicato da Fondazione di Modena nella sua versione completa a cura di Rolando Bussi e Carlo Giovannini.

DHMoRe, il Centro Interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities, ha acquisito il testo in vista di una futura digitalizzazione. Tra i potenziali sviluppi della piattaforma Lodovico c’è infatti anche l’edizione digitale della Cronaca di Tommasino così come di altre cronache della prima età moderna di Modena.

Modena napoleonica nella cronaca di Antonio Rovatti

I tre volumi completi di indici della Cronaca promossa dalla Fondazione di Modena dal 1995 al 1997 contengono la trascrizione dei primi 9 libri della Cronaca Rovatti conservati presso l’Archivio storico comunale di Modena. L’edizione originale si compone di 31 volumi manoscritti già liberamente consultabili online sulla piattaforma Lodovico Media Library.

I volumi sono corredati da un ricco apparato iconografico e costituiscono un’importante fonte documentaria sulla storia di Modena. La Cronaca, scritta dal sacerdote Antonio Rovatti (1763-1818), registra in maniera puntuale gli avvenimenti accaduti in città durante l’occupazione francese dal 1796 al 1801. Le trascrizioni sono di Maria Luisa Accorsi e Franca Baldelli, i testi di Gian Paolo Brizzi, Elena Corradini, Albano Biondi, Giorgio Montecchi, Angelo Spaggiari, Piero Crociani, Pier Luigi Cavani, Ernesto Milano, le fotografie sono di Gianni Roncaglia.

La Cronaca di Alessandro Tassoni seniore

On line la pubblicazione curata da Rolando Bussi contenente la trascrizione della Cronaca di San Cesario (dalle origini al 1547) e della Cronaca di Modena (1106-1562) di Alessandro Tassoni seniore, nonno del più celebre Alessandro Tassoni autore della Secchia rapita. Il libro, edito nel 2014 dalla Fondazione di Modena, è disponibile anche al prestito.

Farmacia storica dell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena

Il libro, edito dalla Fondazione di Modena nel 2012, descrive in modo minuzioso le tappe dell’intervento di restauro concluso nel 2011 e condotto sotto la guida della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna che ha riportato all’antico splendore la farmacia del Grande Spedale di Modena, inaugurato dal Duca Francesco III nel 1758.

Viene inoltre descritta l’iconografia della volta dipinta ad affresco nell’Ottocento dagli artisti modenesi Camillo Crespolani e Luigi Manzini e vengono presentate le ricerche storiche condotte in questa occasione relative alle preziose scaffalature settecentesche in legno d’acero.

Stanze ottocentesche del Palazzo Ducale di Modena

Il volume (Stanze ottocentesche del Palazzo Ducale di Modena. Modena, Fondazione Cassa di risparmio di Modena, 2003, 47 p.) descrive l’apparato iconografico e il recupero pittorico di undici sale del Palazzo Ducale di Modena decorate da artisti modenesi nella prima metà dell’Ottocento su commissione del duca Francesco IV d’Austria Este. Si tratta di sale prospettanti su Corso Cavour e particolarmente interessanti in quanto escluse dal normale percorso di visita guidata e il cui restauro, finanziato dalla Fondazione di Modena nel 2003, è stato eseguito sotto la direzione della Soprintendenza.

Gli Estensi e il Cataio

Il libro, promosso dalla Fondazione di Modena in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura dell’Università di Modena, intende ricostruire la storia della collezione d’arte del nobile padovano Tommaso Obizzi che, alla sua morte, nel 1803, passerà in eredità alla casata austro-estense assieme al castello del Cataio a Battaglia Terme nei pressi di Padova. Con la fuga di Francesco V da Modena nel 1859, numerosi oggetti d’arte di questa eterogenea collezione composta da oltre 600 quadri, antichità, libri e strumenti musicali saranno trasferiti a Vienna. La Galleria Estense possiede un nucleo di dipinti del lascito Obizzi fra i quali spicca il celebre altarolo portatile di El Greco.

La Chiesa di San Barnaba a Modena

Il piccolo volume è stato pubblicato nel 2003 a seguito dell’intervento di restauro eseguito dallo studio Mazzi e Zanetti Architetti Associati sotto la direzione della Soprintendenza grazie al contributo della Fondazione di Modena. La chiesa barocca, chiusa dal 1996 a causa delle lesioni provocate dal terremoto, è stata riaperta ufficialmente al pubblico il 18 ottobre 2003.

Complesso dell’ex Ospedale Sant’Agostino

Voluto dal Duca Francesco III nel 1753 come Grande Spedale degli Infermi e successivamente ampliato, il Complesso dell’ex Ospedale Sant’Agostino presentava all’interno due altari, uno dedicato a San Giobbe, l’altro dedicato a San Nicolò. Nel 1773 venne edificato l’Oratorio di San Nicolò dove venivano celebrate le esequie. Nello stesso anno venne costruito il Teatro Anatomico per iniziativa dell’anatomista Antonio Scarpa, restaurato di recente dall’Università di Modena. L’elegante facciata presenta inferriate di Giovanni Battista Malagoli (1729-1797), autore anche della cancellata dell’atrio posata nel 1759 e sormontata dall’insegna della mano aperta e dal motto “patet omnibus” ad indicare che l’assistenza è aperta a tutti. Fa parte del complesso anche l’antica farmacia ricondotta all’antico splendore dal recente restauro. Con il trasferimento dell’ospedale a Baggiovara, il complesso diviene fulcro di AGO – Modena Fabbriche Culturali, il progetto che coinvolge le istituzioni culturali che operano negli spazi che si affacciano su Largo Porta Sant’Agostino a Modena: il Palazzo dei Musei (antico Albergo dei Poveri), l’ex Ospedale Estense, la Chiesa di Sant’Agostino.

Bibliografia*

Libri disponibili presso la Biblioteca della Fondazione di Modena (prestito):

Gli ospedali a Modena: le confraternite, il duca e la Comunità, di Paolo Bernabiti. Modena, Il Fiorino, 2008, 87 p.

E venne il Grande Spedale: il sistema ospedaliero modenese dalle origini settecentesche ad oggi, di Andrea Giuntini, Giuliano Muzzioli. Modena, Azienda USL Modena, 2005, 156 p.

Per una storia della pubblica assistenza a Modena: modelli e strutture tra ‘500 e ‘700, di Daniela Grana; edizione a cura di Giordano Bertuzzi. Modena, Aedes muratoriana, 1991, 128 p.

Il rinnovamento edilizio a Modena nella seconda metà del Settecento, volume 3, di Giordano Bertuzzi; con contributi di Graziella Martinelli Braglia, Orianna Baracchi Giovanardi. Modena, Aedes Muratoriana, 1983, 256 p.

Una forma per la carità: il grande albergo dei poveri di Modena, di Giuliana Marcolini. Roma, Kappa, 2003, 205 p.

L’Ospedale Estense di Modena, ex ricovero di mendicità, documentazione e cura di Paolo Bernabiti, S. l., s. n., 2010, 47 p.

Il restauro del teatro anatomico di Modena, testi di: Anto De Pol, Elena Corradini, Elisabetta Vidoni Guidoni…. Modena, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, 2017, 31 p.

Musei universitari modenesi, a cura di Antonio Russo e Elena Corradini. Bologna, Editrice Moderna, 2008, 191 p.

Farmacia storica dell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena: il restauro, a cura di Corrado Azzollini. Modena, Fondazione Cassa di Risparmio, 2012, 138 p.  In calce al frontespizio: Ministero per i Beni e le Attività culturali (disponibile anche in formato digitale).

La farmacia del Grande Spedale e il progresso della farmacologia a Modena nel XVIII e nel XIX secolo, di Tiziana Vecchi. Piacenza, Accademia italiana di storia della farmacia, 2001, pp. 176-181. (Estratto da: Atti e Memorie, 2001, n. 3.

Inediti di architettura modenese dal XVII al XIX secolo, saggio di Orianna Baracchi in “Atti e Memorie” Serie XI, volume XXIV. Modena, Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi, 2002, pp. 150-154 sulla “Spezieria dell’Ospitale”.

Porta S. Agostino e dintorni. Fotocronache modenesi, volume 1, di Giuseppe Panini. Modena, ARMO, 1993, 127 p.

L’arte muraria a Modena: storia di uomini e di pietre dall’età romana ai primi del Novecento. Modena, Aedes Muratoriana, 1993, 198 p.

L’Ospedale di Modena e la sua parrocchia: notizie storiche, Evaristo Gatti. Parma, Tip. Fresching, 1928, 231 p.

L’Ospedale di Modena, di Pericle Di Pietro; edizione a cura degli istituti ospedalieri di Modena.  Modena, Bassi e Nipoti, 1965, 165 p.

Il patrimonio storico-artistico della Congregazione di carità in Modena. Modena, U. Orlandini, 1920, 106 p.

Un palazzo per la cultura: il progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale Estense a Modena. Modena, Franco Cosimo Panini, 2024, 127 p.

Libri e opuscoli disponibili presso la Biblioteca dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena (prestito e/o consultazione):

Lo stemma dell’ospedale di Modena, di Paolo Forni. Reggio Emilia, Società editrice AGE, 1957, pp. 304-308. Estratto da: Atti del primo Congresso italiano di storia ospitaliera.

L’Hospitale di Sancto Giob di Modena: note d’archivio sull’ospedale dei celtici, di Orianna Baracchi. Modena, s.n., 1982, pp. 17-19. Estratto da: Bollettino dell’Ordine dei medici di Modena, 31 (1982), fasc. 1.

L’opera dell’Ospedale congregazionale durante la guerra mondiale, 1915-1919: relazione del direttore dott. Giovanni Guicciardi letta per la solenne distribuzione delle medaglie ai benemeriti dell’istituto durante la guerra, 7 dicembre 1919. Modena, tip. A. Cappelli, 1920, 62 p.

Osservazioni critiche e informative sulla parte del rapporto della Commissione Comunale del maggio 1869 pubblicato nel maggio 1870 riguardante il nuovo stabilimento sanitario di Modena, lette al Consiglio Comunale il 31 maggio 1870 dal cons. Colli. Modena, Antonio ed Angelo Cappelli, 1870, 25 p.

Il patrimonio storico-artistico della Congregazione di carità in Modena. Modena, U. Orlandini, 1920, 106 p.

L’edilizia pubblica nel Ducato estense da Francesco III ed Ercole III, di Marinella Pigozzi. Firenze, Leo S. Olschki editore, 2000, pp. 463-510. Estratto da: “L’edilizia pubblica nell’età dell’Illuminismo” tomo 2° a cura di Giorgio Simoncini.

Relazione sui lavori di riduzione del fabbricato vecchio ospitale per rimettervi lo stabilimento sanitario. Modena, Tipi di N. Zanichelli e Soci, 1874, 30 p. (Biblioteca Poletti in sola consultazione).

Testi digitalizzati:

L’Ospedale di Modena e la sua parrocchia: notizie storiche, Evaristo Gatti. Parma, Tip. Fresching, 1928, 231 p.

L’Ospedale di Modena, di Pericle Di Pietro; edizione a cura degli istituti ospedalieri di Modena.  Modena, Bassi e Nipoti, 1965, 165 p.

L’insegnamento dell’anatomia nello Studio modenese e l’Istituto di anatomia umana normale, di Giorgio Toni, Pericle Di Pietro. Modena, STEM, 1971, 40 p.

Il restauro del teatro anatomico di Modena, testi di: Anto De Pol, Elena Corradini, Elisabetta Vidoni Guidoni… (et al.). Modena, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, 2017, 31 p.

Gio. Battista Malagoli fabbro-ferraio modenese, di Giorgio Ferrari-Moreni, Modena, Tipografia Legale Manni e Tonietto, 1886, 20 p.

Vicende della bottega artigiana del fabbro Giambattista Malagoli, di Graziella Martinelli Braglia. Estratto da: Musei ferraresi, n. 8 1978-1981, pp. 75-90.

Le pitture, e sculture di Modena, di Gian Filiberto Pagani. Bologna, A. Forni, 1974, 218 p.
(Spezieria dell’Ospedale: pp. 208-211). Ristampa anastatica dell’ed.: Modena, per gli eredi di Bartolomeo Soliani, 1770 (Google books)

Il rinnovamento edilizio a Modena nella seconda metà del Settecento, volume 3, di Giordano Bertuzzi; con contributi di Graziella Martinelli Braglia, Orianna Baracchi Giovanardi. Modena, Aedes Muratoriana, 1983, 256 p. Consultabile su Internet Archive:

Comunicazione al Consiglio comunale sulla necessità di provvedimenti amministrativi a riguardo dell’ospedale mantenuto dalla Congregazione di Carità, letta nella seduta 2 agosto 1872. Modena, Zanichelli e Soci, 1872, 27 p.

Degli statuti, e regolamenti del grande spedale degl’infermi di Modena ed opere annesse libri tre stesi, e compilati per comando di S.A.S. il signor duca Francesco III. In Modena, per gli eredi di Bartolomeo Soliani stampatori ducali, 1759, 362 p.

Il patrimonio storico-artistico della Congregazione di carità in Modena. Modena, U. Orlandini, 1920, 106 p.

*Per questa bibliografia ringraziamo il collega Umberto Fedrezzoni, la dott.ssa Milena Ricci e la dott.ssa Micaela Giglio, Bibliotecaria dell’Accademia. I testi in pdf sono stati tratti dalla Biblioteca digitale dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti consultabile a questo link Biblioteca digitale – Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena (accademiasla-mo.it)

La Torre Ghirlandina

La pubblicazione (La Torre Ghirlandina, a cura di Rossella Cadignani. Roma, Sossella editore, 2009-2010) in due volumi documenta l’intervento di restauro della Ghirlandina, la torre campanaria del Duomo simbolo di Modena e sito Unesco dal 1997 condotto. I lavori, iniziati nel 2007 e terminati nel 2010, sono stati finanziati dalla Fondazione di Modena con un contributo pari a tre milioni di euro, successivamente integrati da 200.000 euro stanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Il primo tomo intitolato “Un progetto per la conservazione” presenta gli studi preparatori, le indagini archeologiche del sottosuolo e la classificazione del paramento lapideo; il secondo, intitolato “Storia e restauro”, documenta l’esito dell’intervento di restauro e i risultati delle ricerche sull’apparato decorativo dopo la ripulitura.

La Summula

La Summula seu breviloquium super concordia Novi et Veteris Testamenti, il prezioso codice miniato estense del XV secolo che la Fondazione di Modena ha acquistato nel 2007 presso la casa d’aste Sotheby’s di Londra, è stato riprodotto in facsimile dalla casa editrice Franco Cosimo Panini con una tiratura di 22 esemplari numerati.

A complemento dell’acquisto e della relativa copia anastatica, nel 2010 è stato edito da Panini un volume di commento, Profezie illustrate gioachimite alla corte degli Estensi, curato da Gian Luca Potestà con contributi dello stesso Podestà e di Paolo Cherubini, Robert Lerner, Giordana Mariani Canova, Roberto Rusconi.

Il testo originale della Summula, che Lerner data alla metà del Trecento e attribuisce ad un frate francescano, è una raccolta di profezie, molte delle quali influenzate dalle predicazioni di Gioacchino da Fiore, volte a portare conforto ai fedeli rivelando i progetti di Dio per il presente e il futuro. L’opera conobbe una grande fortuna in tutta Europa nel tardo Medioevo, tanto da indurre Leonello d’Este, marchese di Ferrara dal 1441 al 1450, a commissionare la trascrizione della Summula a Biagio Bosoni da Cremona. Si tratta proprio del codice miniato acquistato dalla Fondazione nel 2007 e ora reso fruibile online grazie alla casa editrice Franco Cosimo Panini e al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di UNIMORE.

Conquiste artistiche nelle Collezioni Estensi. Le spoliazioni di Napoleone Bonaparte a Modena

Il libro affronta il tema della sottrazione di opere d’arte, spedite in Francia come bottino di guerra, avvenuta anche nel Ducato estense dopo l’ingresso delle truppe napoleoniche nel 1796 e quello delle complesse vicende che, dopo la definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815, portarono alla parziale restituzione dei dipinti requisiti a Modena per volere del duca Francesco IV d’Austria Este.


Contatti

Per informazioni:

Stefania Ferrari / biblioteca@fondazionedimodena.it

T. 059/239888 – ore 8:30 – 13:00